Non sono una pediatra, ma so calmare un neonato (e fotografarlo al meglio).
- Marika Bonci
- 22 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Vi sembrerà strano, ma mi è capitato molto spesso di aiutare dei neo genitori, nella gestione del loro bebè. Niente consigli della nonna (non sono così agée) e niente consigli da tik tok (e non sono nemmeno così giovane).
E allora che consigli do? Come posso aiutare i genitori io che non sono una pediatra?
Vi elenco le 3 principali mosse:
Ascolto
Osservazione
Empatia

Quando faccio i servizi fotografici a dei neonati e ai suoi genitori, ci sono tanti piccoli dettagli che mi aiutano a creare un ambiente familiare e confortevole.
Prima di tutto siamo in un appartamento pulito, profumato, caldo e luminoso, come una qualsiasi casa. Ho tutti gli accessori che servono a un fotografo, ma ho anche gli accessori che servono a una mamma.
E poi c’è una cosa che non si vede in foto, ma che si sente: la tranquillità. Lo dico sempre ai genitori: non serve che il vostro bambino "faccia il bravo". Non siamo qui per fare una performance. Il servizio fotografico non è un esame, ma un’esperienza da vivere con leggerezza. Se il neonato piange, si calma. Se vuole mangiare, si aspetta. Se vuole solo stare in braccio, si fotografa anche quello. La bellezza, nei primi giorni di vita, sta proprio lì: nella verità. E io quella verità la accolgo, non la forzo.
Una sessione newborn è prima di tutto un incontro
Un incontro tra me, il vostro bambino e voi. Per questo, non impongo mai una tabella di marcia rigida, ma seguo i tempi del neonato. Ogni bambino è diverso: c’è chi dorme tutto il tempo, chi tiene gli occhi spalancati come se volesse ricordare ogni istante, chi ama stare raccolto, chi invece vuole già stendersi come un piccolo re. E io? Io osservo, respiro con loro, mi adatto.
Gli accessori? Sì, ma con criterio
Nel mio studio non troverete pupazzi grandi quanto il neonato, o colori accesi. Preferisco toni naturali, tessuti morbidi, posizioni che rispettano il corpo del bambino. Perché ogni dettaglio deve valorizzare, non distrarre.
Un piccolo supporto anche per i grandi
So che i primi giorni dopo il parto sono un vortice di emozioni, stanchezza e (spesso) insicurezza. Ecco perché mi capita di aiutare mamma e papà con piccoli gesti pratici: un suggerimento su come tenere in braccio il piccolo per farlo sentire più contenuto, un consiglio su come calmarlo se si agita, o anche solo un sorriso che dice "È tutto normale. State andando benissimo".
Non sono un’esperta in medicina o pedagogia, ma in questi anni ho visto centinaia di neonati e famiglie, e ho imparato che ciò di cui hanno più bisogno è uno sguardo che non giudica, uno spazio sicuro, e qualcuno che li faccia sentire compresi, non osservati.
Ti ritrovi in questo approccio? Allora il mio servizio newborn è pensato proprio per te. Un'esperienza fatta di delicatezza, rispetto e bellezza vera – quella che si custodisce nel cuore, e anche in una bella foto da riguardare tra vent’anni.




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